Da "La Repunnlica.it" del 12.10.2010
(Diego Costa)
BOLOGNA - Come spendere un milione di euro e chiedersi... se non potevano essere spesi meglio. Il titolo di una commedia che fa ridere poco e soprattutto spolpa le già provate casse delle amministrazioni locali. Ma spieghiamo. Stiamo parlando, nella fattispecie, di pallacanestro. E stiamo parlando della rivoluzione tecnica - assai chiacchierata già di per sé - che è stata stabilita dalle alte sfere della Fiba, la Federazione Internazionale. In primis: la linea dei tre punti, spostata più indietro di mezzo metro, e già contestata perché comunque non omologa il basket mondiale a quello della Nba. In secundis, le aree, sotto le plance, allargate a loro volta. Cosa c'è di strano? Vi chiederete. E allora potremmo girare la domanda ai diretti interessati, gli enti locali, i Comuni.
Sono infatti stati gli assessori allo sport - senza alcun intervento di sostegno da parte della federazione internazionale che ha deciso - a dover fare le opportune modifiche. Ma allora vi chiederete? Che problema c'è?
Il problema è grande come una casa. Anzi un casale con parco e piscina. E spieghiamo l'arcano: solo in Emilia Romagna la "rivoluzione" (che non cambia granché... a giudicare dal buongiorno, cioè da Siena-Virtus di Supercoppa ndr) è costata complessivamente ai Comuni (non bastassero i tagli decisi dal Governo...) qualcosa come un milione di euro. Avete letto bene: il rifacimento delle linee tanto è costato. E gli assessori allo sport, da quel S. Giovanni in Persiceto che ha dato i natali a Belinelli fino alle soglie della Lombardia, ma anche più a sud, nelle piccole e grandi palestre e nei piccoli e grandi palasport hanno dovuto fare salti mortali per inserire a bilancio migliaia di euro spese (o buttate) per quel "ritocco". Chiedendosi poi se il movimento - in particolare in Italia - non avrebbe fatto bene a spendere un importo così alto (moltiplicate la cifra per le regioni d'Italia) per altri scopi. Risposta: certamente sì.
Lo dice pure il vicepresidente dell'Ussi Alberto Bortolotti, già capo ufficio stampa della Lega pallacanestro. "Soldi spesi a fondo perduto - dice Bortolotti - e ora gli amministratori tremano. Chissà che un giorno non venga in testa di uniformare le misure a quelle Nba... e rifare tutto quanto". Si consolino, i Comuni: pensando che almeno Joseph Blatter ha rinunciato alla sua "ideuzza" di allargare le porte dei campi di calcio.
Sono infatti stati gli assessori allo sport - senza alcun intervento di sostegno da parte della federazione internazionale che ha deciso - a dover fare le opportune modifiche. Ma allora vi chiederete? Che problema c'è?
Il problema è grande come una casa. Anzi un casale con parco e piscina. E spieghiamo l'arcano: solo in Emilia Romagna la "rivoluzione" (che non cambia granché... a giudicare dal buongiorno, cioè da Siena-Virtus di Supercoppa ndr) è costata complessivamente ai Comuni (non bastassero i tagli decisi dal Governo...) qualcosa come un milione di euro. Avete letto bene: il rifacimento delle linee tanto è costato. E gli assessori allo sport, da quel S. Giovanni in Persiceto che ha dato i natali a Belinelli fino alle soglie della Lombardia, ma anche più a sud, nelle piccole e grandi palestre e nei piccoli e grandi palasport hanno dovuto fare salti mortali per inserire a bilancio migliaia di euro spese (o buttate) per quel "ritocco". Chiedendosi poi se il movimento - in particolare in Italia - non avrebbe fatto bene a spendere un importo così alto (moltiplicate la cifra per le regioni d'Italia) per altri scopi. Risposta: certamente sì.
Lo dice pure il vicepresidente dell'Ussi Alberto Bortolotti, già capo ufficio stampa della Lega pallacanestro. "Soldi spesi a fondo perduto - dice Bortolotti - e ora gli amministratori tremano. Chissà che un giorno non venga in testa di uniformare le misure a quelle Nba... e rifare tutto quanto". Si consolino, i Comuni: pensando che almeno Joseph Blatter ha rinunciato alla sua "ideuzza" di allargare le porte dei campi di calcio.
dal sito di papà fox
